Google SGE: cos’è e come cambierà la SEO e i siti aziendali

google sge

Negli ultimi mesi si sente sempre più spesso parlare di Google SGE, acronimo di Search Generative Experience. Si tratta della nuova funzionalità che Google sta introducendo per trasformare il modo in cui cerchiamo e troviamo informazioni online. In pratica, Google SGE utilizza l’intelligenza artificiale generativa per creare risposte sintetiche direttamente nella pagina dei risultati di ricerca.

Questo significa che, invece di trovare solo una lista di link blu come siamo abituati da anni, gli utenti vedranno una risposta generata dall’AI, accompagnata da link alle fonti utilizzate per costruire quel testo. Una vera e propria rivoluzione, che riguarda tutti: utenti, aziende e professionisti SEO.

Come funziona Google SGE nella pratica

Quando effettui una ricerca, ad esempio “miglior smartphone 2025”, Google SGE non si limita a mostrarti i link ai siti più rilevanti. L’AI analizza i contenuti più autorevoli, genera un riassunto con i punti chiave e propone anche collegamenti per approfondire.

La differenza sostanziale è che ora l’utente ottiene una prima risposta immediata, senza dover cliccare per forza su un link. Tuttavia, per chi fa business online, la partita si gioca proprio qui: come farsi citare da Google SGE come fonte autorevole?

Google stesso, attraverso il suo blog ufficiale, spiega chiaramente il funzionamento della Search Generative Experience e le opportunità per i publisher. Questo è un punto fondamentale per capire dove investire energie nei prossimi anni.

Google SGE e la SEO: cosa cambia davvero

La domanda che tutti si fanno è: “Che impatto avrà Google SGE sulla SEO tradizionale?”. La risposta è chiara: cambierà molto.

  • Visibilità diversa: non conta più soltanto essere al primo posto nella SERP. Ora bisogna anche sperare che il proprio contenuto venga selezionato dall’AI di Google.

  • Autorevolezza dei contenuti: solo i siti con contenuti affidabili, strutturati e riconosciuti come fonti valide potranno comparire nelle risposte generate.

  • Esperienza utente: chi cerca informazioni ottiene subito una sintesi, ma visiterà i siti che offrono valore aggiunto rispetto al testo generato.

Per questo è fondamentale avere un sito ottimizzato, veloce, mobile-friendly e con contenuti di qualità. Sul nostro blog abbiamo già affrontato argomenti come la realizzazione siti aziendali e come migliorare la visibilità grazie a contenuti SEO-friendly.

Come prepararsi a Google SGE

Ecco alcuni consigli pratici per non farsi trovare impreparati:

  1. Creare contenuti approfonditi e completi: l’AI di Google SGE privilegia fonti che rispondono in maniera esaustiva alle domande degli utenti.

  2. Dimostrare E-E-A-T: Google valuta Expertise, Experience, Authoritativeness e Trustworthiness. Inserisci dati, citazioni, autori riconoscibili e casi studio.

  3. Ottimizzare il sito dal punto di vista tecnico: velocità di caricamento, struttura chiara e dati strutturati.

  4. Usare le FAQ: le pagine con domande e risposte hanno più possibilità di essere considerate utili da Google SGE.

  5. Monitorare con strumenti avanzati: grazie a Google Analytics e alla Google Search Console, puoi capire come le modifiche di Google SGE influiscono sul traffico e sulle parole chiave.

 

Esempi concreti di utilizzo

  • E-commerce: un negozio online di elettronica che crea guide comparative sui prodotti ha più probabilità di essere citato da Google SGE rispetto a chi pubblica solo schede prodotto.

  • Studi professionali: un avvocato che pubblica articoli su clausole contrattuali può essere selezionato come fonte autorevole nelle risposte AI.

  • Blog aziendali: un’impresa che aggiorna regolarmente il proprio blog con articoli approfonditi (come facciamo su Non Solo Marketing) ha più chance di comparire nei risultati generativi.

Errori da evitare con Google SGE

  • Limitarsi a fare SEO “vecchio stile”, puntando solo sulle keyword.

  • Copiare contenuti da altri siti: l’AI premia l’originalità.

  • Ignorare l’importanza delle immagini e dei dati strutturati.

  • Non monitorare i cambiamenti con gli strumenti di Google.

Conclusione

La verità è che Google SGE non sostituisce i siti web, ma cambia il modo in cui vengono valorizzati. Se crei contenuti di qualità, strutturati, affidabili e ottimizzati per la SEO, hai più possibilità di essere scelto come fonte dall’intelligenza artificiale di Google.

Per questo è fondamentale avere una strategia digitale solida: non basta un sito vetrina, ma serve un progetto pensato per posizionarsi anche nell’era della Search Generative Experience. Sul blog di Non Solo Marketing trovi articoli, guide e approfondimenti per migliorare la tua presenza online. E se vuoi un supporto concreto, i nostri servizi di realizzazione siti e SEO possono aiutarti a crescere in un mercato sempre più competitivo.

Cosa ne pensi?

What do you think?

2 Comments:
2 Trackbacks:

[…] ormai parte integrante della SEO. Se vuoi approfondire, puoi leggere il nostro articolo dedicato a Google SGE, dove spieghiamo come prepararsi alla nuova era della […]

[…] ormai parte integrante della SEO. Se vuoi approfondire, puoi leggere il nostro articolo dedicato a Google SGE, dove spieghiamo come prepararsi alla nuova era della […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cosa leggere dopo

top

Inactive